Una macchina volante con le insegne della polizia attraversa un paesaggio urbano ottenebrato, luccicante nelle sue sgargianti insegne al neon, mentre molto più in basso, sotto una pioggia infinita, una colorata folla multiculturale si aggira tra bazar e chioschi esotici, arricchiti da ologrammi di ogni genere. In un oscuro rifugio, un investigatore scorre filmati, vitali per risolvere un suo grande caso, istruendo verbalmente un computer nella speranza di ottenere informazioni e verità..
Quando mi sono ritrovato davanti a queste scene, ho pensato che non era un futuro alla Black Mirror, ma che sì, era stato girato un vero nuovo sequel di Blade Runner, finalmente degno del capolavoro di Ridley Scott.
Invece si tratta di Altered Carbon, lussuoso adattamento in dieci episodi di Netflix del romanzo fantascientifico del 2002 di Richard K Morgan, Bay City, una distopica tecno-storia cyberpunk, che per niente cerca di nascondere i richiami all'affascinante futuro noir di Ridley Scott o del suo monumentale e deludente sequel del 2017.
Come consumatori culturali, di fantascienza e appassionati di cyberpunk in particolare, siamo bombardati da varianti di questo futuro, a intermittenza, da oltre 25 anni. Attraverso il cinema, l'animazione e i videogiochi, il cyberpunk è diventato essenzialmente un periodo nostalgico. Fedele al materiale di partenza, Altered Carbon si prende la briga di posizionarsi come intrattenimento hardboiled, con un'audace ultraviolenza con armi sofisticatissime, un sesso chimicamente migliorato e una cinica narrazione da uomo duro.
Altered Carbon al suo interno, è intriso di tecnologia, e di tecnologia ultra avanzata, e lascia il segno.
Rispetto ai precedenti tentativi, ha un espediente aggiuntivo. Per decenni, gli umani hanno avuto la capacità di digitalizzare la propria coscienza. Muori e puoi semplicemente essere ripristinato con un backup, in una nuova "custodia". Potrebbe essere un clone perfetto, il primo passo verso l'immortalità. I ricchi possono prendersi il corpo di qualcun altro per un test-drive: un attore, un ballerino, uno sportivo, di chiunque si desideri. Nel lontano futuro di Altered Carbon, e precisamente nel 2384 questa tecnologia esiste già da più di due secoli. È una meraviglia così comune che è vista come una medicina banale. Quello che colpisce invece è l'ingegnosità con cui gli umani continuano a sovvertire e manipolare la tecnologia per i loro fini, e per semplice profitto personale.
Takeshi Kovacs
Kovacs, (interpretato dal recente Robocop Joel Kinnaman), è un killer, un ex combattente della rivoluzione, appartenente al corpo ribelli degli Spedi – guidato dalla rivoluzionaria Quellcrist Falconer (Renée Elise Goldsberry) – condannato all'ibernazione, risvegliato dopo 250 anni di sonno nel ghiaccio dal potente Laurens Bancroft (James Purefoy) per risolvere il mistero del proprio omicidio. Dopo aver trascorso 250 anni come rifiuto digitale in una prigione, la nuova tecnologia gli offre un'opportunità di riscatto. Kovacs viene bruscamente resuscitato in un nuovo corpo.
Dopo aver tracciato la via, Altered Carbon dà il via alla trama e inizia a distinguersi dal solito pacchetto cyberpunk in modi intriganti. Dal inaspettato alleato, un albergatore ologramma di IA dalle sembianze di Edgar Allen Poe (una nota piacevolmente strana) ai piccoli ma significativi flashback sulla vita passata di Kovacs , fino a James Purefoy, il ricco e spietato dominatore, ormai quasi immortale.
Altered Carbon è un cinico, sexy sparatutto cyberpunk e una riflessione sulle conseguenze scaturite dall'interruzione della connessione tra mente e corpo, sull'intelligenza senza volto che permette illegalmente di far vivere duplicati, copie senz'anima di ciò che si era stati prima.
E' l’immortalità la tematica principale dietro la quale si sviluppa l’intera serie. Concepita per permettere alle persone di scoprire, viaggiare tra i mondi, nello spazio, ma sfruttata dai più potenti come arma per tenere in loro pugno quelli più deboli, segnando una frattura ancora più profonda tra il mondo dei ricchi e quello dei poveri.
Inoltre, ci si interroga su cosa potrebbe accadere se la morte improvvisamente cessasse di essere un punto finale e, invece, diventasse semplicemente un ostacolo all'immortalità.
La natura dell'identità.
Una delle cose più affascinanti di Altered Carbon è che le barriere tribali che gli umani hanno costruito - specialmente quelle di razza e genere - iniziano a crollare: ora chiunque può potenzialmente essere trasformato in un'altra identità. Una donna ritorna nella custodia di un uomo, una bambina in quella di un'anziana, lo stesso Kovacs era di origine asiatica (interpretato in flashback dal terrificante Will Yun Lee) nella sua vita originale.
Altered Carbon ci piace perché riassume il tema preferito da molti degli scrittori cyberpunk:
non importa il sistema economico o politico in cui vivi, ci sarà sempre una classe di spietati pronti ad accumulare quanto più potere e ricchezza possibile. Cow boy ipertecnologici e hacker sono la nostra unica speranza.
A qualcuno non è piaciuto, sostenendo che il design è più forte dello spettacolo stesso. Noi pensiamo invece che la prima stagione di Altered Carbon è sorprendentemente affascinante, originale e avvincente, uno dei buoni motivi per giustificare un abbonamento a Netflix..
Altered Carbon
Quando mi sono ritrovato davanti a queste scene, ho pensato che non era un futuro alla Black Mirror, ma che sì, era stato girato un vero nuovo sequel di Blade Runner, finalmente degno del capolavoro di Ridley Scott.
Invece si tratta di Altered Carbon, lussuoso adattamento in dieci episodi di Netflix del romanzo fantascientifico del 2002 di Richard K Morgan, Bay City, una distopica tecno-storia cyberpunk, che per niente cerca di nascondere i richiami all'affascinante futuro noir di Ridley Scott o del suo monumentale e deludente sequel del 2017.
Come consumatori culturali, di fantascienza e appassionati di cyberpunk in particolare, siamo bombardati da varianti di questo futuro, a intermittenza, da oltre 25 anni. Attraverso il cinema, l'animazione e i videogiochi, il cyberpunk è diventato essenzialmente un periodo nostalgico. Fedele al materiale di partenza, Altered Carbon si prende la briga di posizionarsi come intrattenimento hardboiled, con un'audace ultraviolenza con armi sofisticatissime, un sesso chimicamente migliorato e una cinica narrazione da uomo duro.
Altered Carbon al suo interno, è intriso di tecnologia, e di tecnologia ultra avanzata, e lascia il segno.
Rispetto ai precedenti tentativi, ha un espediente aggiuntivo. Per decenni, gli umani hanno avuto la capacità di digitalizzare la propria coscienza. Muori e puoi semplicemente essere ripristinato con un backup, in una nuova "custodia". Potrebbe essere un clone perfetto, il primo passo verso l'immortalità. I ricchi possono prendersi il corpo di qualcun altro per un test-drive: un attore, un ballerino, uno sportivo, di chiunque si desideri. Nel lontano futuro di Altered Carbon, e precisamente nel 2384 questa tecnologia esiste già da più di due secoli. È una meraviglia così comune che è vista come una medicina banale. Quello che colpisce invece è l'ingegnosità con cui gli umani continuano a sovvertire e manipolare la tecnologia per i loro fini, e per semplice profitto personale.
Takeshi Kovacs
Kovacs, (interpretato dal recente Robocop Joel Kinnaman), è un killer, un ex combattente della rivoluzione, appartenente al corpo ribelli degli Spedi – guidato dalla rivoluzionaria Quellcrist Falconer (Renée Elise Goldsberry) – condannato all'ibernazione, risvegliato dopo 250 anni di sonno nel ghiaccio dal potente Laurens Bancroft (James Purefoy) per risolvere il mistero del proprio omicidio. Dopo aver trascorso 250 anni come rifiuto digitale in una prigione, la nuova tecnologia gli offre un'opportunità di riscatto. Kovacs viene bruscamente resuscitato in un nuovo corpo.
Dopo aver tracciato la via, Altered Carbon dà il via alla trama e inizia a distinguersi dal solito pacchetto cyberpunk in modi intriganti. Dal inaspettato alleato, un albergatore ologramma di IA dalle sembianze di Edgar Allen Poe (una nota piacevolmente strana) ai piccoli ma significativi flashback sulla vita passata di Kovacs , fino a James Purefoy, il ricco e spietato dominatore, ormai quasi immortale.
Altered Carbon è un cinico, sexy sparatutto cyberpunk e una riflessione sulle conseguenze scaturite dall'interruzione della connessione tra mente e corpo, sull'intelligenza senza volto che permette illegalmente di far vivere duplicati, copie senz'anima di ciò che si era stati prima.
E' l’immortalità la tematica principale dietro la quale si sviluppa l’intera serie. Concepita per permettere alle persone di scoprire, viaggiare tra i mondi, nello spazio, ma sfruttata dai più potenti come arma per tenere in loro pugno quelli più deboli, segnando una frattura ancora più profonda tra il mondo dei ricchi e quello dei poveri.
Inoltre, ci si interroga su cosa potrebbe accadere se la morte improvvisamente cessasse di essere un punto finale e, invece, diventasse semplicemente un ostacolo all'immortalità.
La natura dell'identità.
Una delle cose più affascinanti di Altered Carbon è che le barriere tribali che gli umani hanno costruito - specialmente quelle di razza e genere - iniziano a crollare: ora chiunque può potenzialmente essere trasformato in un'altra identità. Una donna ritorna nella custodia di un uomo, una bambina in quella di un'anziana, lo stesso Kovacs era di origine asiatica (interpretato in flashback dal terrificante Will Yun Lee) nella sua vita originale.
Altered Carbon ci piace perché riassume il tema preferito da molti degli scrittori cyberpunk:
non importa il sistema economico o politico in cui vivi, ci sarà sempre una classe di spietati pronti ad accumulare quanto più potere e ricchezza possibile. Cow boy ipertecnologici e hacker sono la nostra unica speranza.
A qualcuno non è piaciuto, sostenendo che il design è più forte dello spettacolo stesso. Noi pensiamo invece che la prima stagione di Altered Carbon è sorprendentemente affascinante, originale e avvincente, uno dei buoni motivi per giustificare un abbonamento a Netflix..
Nessun commento:
Posta un commento