Come potevamo concludere la nostra cavalcata psichedelica senza i Grateful Dead , monumento vivente alla cultura hippie, avanguardia dell’Armata Lisergica che lungo gli anni hanno portato <<il messaggio>> per continenti e strani luoghi mentali, dimentichi di ogni legge o limite, terrestre o altre? Ultima band acida a mantenersi integra dagli anni della grande stagione psichedelica, i Dead hanno resistito a terremoti, disastri genetici, arresti per droga, cambi di formazione, centinaia di migliaia di cristalli d’acido, superato choc traumatici come la fine dell’Haight Ashbury e la più tangibile perdita dell’insostituibile Pigpen, << morto per troppa vita >> all’età di ventisette anni. Attraverso tutti questi cataclismi, il complesso si è mantenute fedele agli ideali delle origini, autogestendo i concerti, dividendo ‘comunisticamente’ i proventi fra musicisti, mogli e fidanzate e conservando la caratteristica immagine di << marziani >> amanti della tradizione. I figli del rinfresko elettriko hanno resistito anche alla decisiva tentazione del rock, diventare divi delle spettacolo, mantenendo integro il sublime equilibrio mentale anche in terre e luoghi dove la ragione vacilla. I Dead amavano raccontare le proprie origini con accento favoleso, come se qualcosa li avesse guidati ai margini del caos.
<< Un giorno eravamo tutti a casa di Phil, a fumare DMT >> racconta Gerry Garcia, ricordando come nacque il bizzarro norne del complesso. << C’era un grosso dizionario enciclopedico, lo aprii e mi apparvero GRATEFUL DEAD, due parole una sull’altra. Fu un momento emozionante, sai, come se l’intera pagina si oscurasse e poi si allargasse nello spazio, sino a dissolversi e restava GRATEFUL DEAD, grandi lettere nere contornate d’oro che mi abbagliavano. >>
Agli inizi, i cinque non erano altro che ragazzotti di periferia ma sotto il diluvio di Dylan, della soul music, e della Invasione Britannica, i Dead divennero uno dei primi complessi della scena rock californiana a suonare un collage di Beatles, Stones, Motown e Dylan, vecchio blues e un pizzico di bluegrass. Col passar del tempo, lo stile si fece sempre più strano e violento, vero e proprio <<tuono sonoro>>; e un giorno, al culmine di quella stagione, l’incontro con Ken Kesey.- Kesey aveva partecipato ad esperimenti sull’acido lisergico all’Ospedale di Stato di California, trasferendo poi quell’<< esperienza >> nel più informale ambiente della sua casa di La Honda. Quelle feste all`LSD divennero presto gli Acid Tests: duemila persone che si consegnavano alla droga, che conoscevano folli cambiamenti, che levitavano, muovevano nello spazio, vibravano, mentre le band sounavano, i nastri ripetevano maniacalmente suoni selvaggi, le liquide luci stroboscopiche sprizzavano polvere color d’arcobaleno e i partecipanti scoprivano la quinta, la sesta, la millesima dimensione e sfilavano in uno spazio che prima era noto solamente a stregoni, pazzi, mistici e fantasmi.
Nel leggendario appartamento al 710 di Ashbury Street, centro di energia per una nuova cultura capace di prendere alla lettera le intuizioni fantastiche del rock, si scatenarono illusioni millenarie. I Trips Festival, i negozi liberi , i nuovi giornali come l‘Oracle, i manifesti del Fillmore, le rappresentazioni teatrali della Mime Troupe, il movimento dei Diggers, le feste danzanti al Family Dog, i Pranksters, le celebrazioni del solstizio d’estate, i Be-ln, i Love-In, tutto ruotava attorno ai complessi rock di San Francisco. I Dead erano il complesso dei figli dei fiori » e degli << sballati >> in cerca d’un legame cosmico.
Nonostante gli effetti chitarristici, gli accordi dal suono cosmico, le improvvisazioni di stampo jazz, i sibili elettronici, i collages alchemici, lo stile a meta strada fra Sun Ra e il R & B, il country and western con il blues tradizionale, la loro musica era fondamentalmente hard rock che ruotava attorno alla pulsante chitarra di Jerry Garcia. Il gruppo tirava in lungo le composizioni, portando il concerto a limiti impossibili; un brano come Alligator poteva durare perfino due ore. Con un paradosso per la musica rock, I Dead era essenzialmente una band da ascoltare in concerto, artisti che detengono il segreto delle «buone vibrazioni », il flusso elettrico che corre tra chi suona e chi ascolta. Si è detto che i Dead «suonano il pubblico» e in effetti le loro esibizioni erano studi di energia e di dinamica del suono. La benigna presenza di Jerry Garcia brilla tra i componenti del complesso sino ad accecarli. È lui il sole di quel «sistema» , che a differenza di gruppi più legati ai canoni della psichedelia classica non ha mai cercato di riprodurre in suono l’esperienza dell’acido. La musica dei Dead è pietra miliare sul cammino lisergico che porta al centro dell’intimo spazio, dello spazio di morte. I loro seguaci, i Deadheads, sono forti di una fede tribale, credono che solo insieme quel punto possa esser raggiunto.
«Solo la forza spirituale collettiva può salvare il mondo» dice Jerry, citando l’I Ching, per aggiungere poi graziosamente: «Noi siamo solo musica incidentale nella celebrazione della vita».
Di Ken Kesey, dei Pranksters, Acid Test e molto altro parla Carolyn Adams, moglie di Gerry Garcia e soprannominata..Mountain Girl.
Cresciuta a Poughkeepsie, New York, la giovane Carolyn Adams nel 1964 incontrò Neal Cassady (Dean Moriarty nell'On the Road di J. Kerouac) che la presentò a Ken Kesey e al gruppo dei Merry Pranksters (gli allegri burloni). Con loro negli anni '60 ha scorrazzato attraverso gli Stati Uniti sul bus dai mille colori psichedelici <Furthur>, con a bordo un frigo ben fornito di aranciata corretta al Lsd e altoparlanti per diffondere musica a tutto volume. Divenuta Carolyn Garcia dopo aver sposato il leader dei Grateful Dead, le è stato dato il soprannome di Mountain girl.
Ricordi il tuo primo trip?
Sì, avevo 17 anni, lavoravo alla Stanford University nel dipartimento di chimica organica. Il mio lavoro consisteva nel far funzionare una macchina chiamata spettrometro di massa, che faceva analisi chimica di campioni organici spediti da ricercatori da ogni parte del mondo. Il mio capo mi mostrò un giorno, un campione dal Nord Africa che un suo amico aveva estratto da una pianta di Iboga. Mi disse che era roba molto speciale, di trattarla con un di più di attenzione e che probabilmente era un allucinogeno. <Ah!, un allucinogeno> dissi tra me e me, era il '64, Life Magazine aveva appena pubblicato un articolo sugli allucinogeni e quindi aveva già qualche nozione in materia. Avevo letto quell'articolo attentamente, era molto interessante. Io ero piuttosto sveglia, abbastanza"selvaggia", e quello era il mio primo impiego lontano da casa. A 17 anni vivevo in un appartamento da sola ed ero indipendente. Quando è giunto il momento di analizzare quel campione ne mandai giù un bel pezzetto, e sono 'partita' veramente. Ho incasinato tutto nel laboratorio, non sono più stata capace di portare a termine l'analisi e il mio capo era furioso. Lavoravo di notte, tutta sola. La mattina mi hanno mandata a casa ma appena uscita dal laboratorio non sapevo più dove fossi. Non avevo nessuna memoria, neanche di essere stata là. In bicicletta dovevo fare 5 miglia attraverso la città fino al mio appartamento. Non sapevo nulla allora di A. Hofmann e roba simile.. Così sono montata in bici e lentamente, facendo molto attenzione, ho attraversato il campus di Stanford. Alla fine il mio corpo - non il mio cervello - ha ritrovato la strada di casa. Sono tornata al lavoro un paio di giorni dopo ma non potevo più far funzionare lo spettrometro. Avevo incasinato la mia memoria a breve termine, e lo è tutt'ora. C'erano 17 operazioni da compiere per inserire un campione da analizzare nella macchina, e io non riuscivo più ad eseguirle, neppure annotandomele su un foglio. Persi il lavoro.. piuttosto frustrante, ma poco dopo incontrai Ken Kesey e i Merry Prankster. Con loro mi ritrovai alla perfezione e passammo insieme diversi anni, con un sacco di avventure, gli Acid Test, i Trip Festival, viaggi in Messico..
Un giorno ti sei trovata a confrontarti con il capo degli Hell's Angels..
A uno dei suoi party Kesey invitò nel suo ranch a La Honda tutta la <sezione> di Oakland degli Hell's Angels. Immaginammo che quel party avrebbe potuto diventare piuttosto selvaggio, io avevo una moto, la guidavo ma ero una ragazza e questo non si era mai visto. Le donne non guidano motociclette. Gli Angels arrivarono sulle loro grosse moto, e a un certo punto proposi al capo degli Angels di S. Francisco di fare un giro insieme sulla sua moto, ma avrei guidato io. Lui mi fa: < Yeah, vediamo se ci riesci! >. E io lo feci. Siamo scesi giù lungo la strada per 10 miglia, con lui alle mie spalle preoccupato che gli sfasciassi la moto, ma non c'era alcun problema., ho le gambe belle lunghe e non c'era pericolo che potessimo cadere. Alla fine erano tutti molto sorpresi, nessuna ragazza aveva fatto una cosa simile prima.. ero proprio forte.
Gli Angels presero Lsd in quel party?
In effetti questo era il motivo centrale del party, volevamo che provassero 1’Lsd. Loro per lo più fumavano marijuana, mandavano giù barbiturici e bevevano un sacco di alcool. Birra, erba, avevano un sacco dì rituali legati al fumare erba, si passavano il joint in circolo e se capitava che te ne arrivavano due dovevi fumarli tutti e due. Se ti scordavi di farlo girare te 1o dovevi fumare per intero, Avevano anche un mucchio di piccole regolette per socializzare attorno al fuoco dell’accampamento, si raccontavano storie prodigiose, sono veramente dei “cantastorie” molto dotati.
Che impatto ha avuto l’Lsd sugli Angels?
Non del tutto positivo. Alcuni di loro lo odiavano. Parecchi non sono tornati mai più a trovarci, perché l’Lsd interruppe il loro feeling con gli altri del gruppo. Indossavano tutti questi strani vestiti neri e non potavano toglierseli, era parte delle loro regole. Ma se stai volando alto in acido e hai addosso questi giacconi pesanti, rigidi, e non puoi toglierteli senza andare contro le regole, questo per forza causa un po’ di conflitti. Siamo diventati buoni amici con quelli di loro più aperti, gli altri hanno passato un brutto quarto d’ora. Qualcuno ne prese una dose troppo forte e andò completamente fuori di testa, alcuni loro fratelli cominciarono a prenderli in giro e questi non la presero bene. Ma la maggior parte di loro penso siano stati veramente bene. Noi eravamo divertenti e ci divertivamo, lì abbiamo lasciati fare quello che volevano, senza cercare di guidarli o controllarli, solo guardando un pò che non si facessero male gli uni con gli altri. C’è stata qualche zuffa qualche discussione a proposito delle ragazze ..ci vollero tre giorni prima che se ne andassero tutti. La fattoria sta ancora là, una bella vecchia casa tra gli alberi. Ken l’ha venduta a qualcuno, io ora vivo in un altro stato, nell’Oregon, a 500 miglia da lì. Ma la fattoria sta ancora là e così gli alberi, ed è ancora molto bella.
E’ una casa privata?
Sì, la foresta alle sue spalle invece è un parco statale. L’autobus dei Merry Pranksters non è più là, sta in Oregon vicino a casa mia. La famiglia Kesey viene dall’Oregon, Ken viveva in California perché stava a Stanford, dopo si mise nei guai e finì in prigione. Dopo non volle tornate in California e tornò dalla sua famiglia in Oregon, dove acquistò una bella vecchia fattoria con un bel vecchio fienile. Hanno trasformato il fienile in una casa, è stupendo. Sua moglie vive ancora là.
E la tua famiglia?
Ho tre figlie, tutte grandi, di 41, 37, e 33 anni. Io ora scrivo, mi occupo del mio giardino, cresco il mio cibo. Vivo in campagna a circa 4 miglia dalla casa dei Kesey, siamo grandi amici. Parecchi altri Pranksters vivono nei paraggi. Ora faccio quello che veramente mi piace fare. Ho un cane, le mie piante, penso molto e lavoro a un libro. Ho già pubblicato un libro, spiega come coltivare marijuana biologica, è molto conosciuto, sono una specie esperta in materia. Il libro nuovo è invece sulla mia vita, una vita stupenda, istruttiva. Nel libro mi domando, che cosa ci interessa veramente? Ci interessa sapere perché gli esseri umani hanno grossi cervelli e di che cosa questi sono capaci. Perché, quando prendiamo delle sostanze psichedeliche, entriamo in contatto con altre dimensioni? Dove stanno, e quando, queste altre dimensioni? Perché tutto pare rimandare alla fisica quantistica? Forse l’universo è fatto essenzialmente di
coscienza e quello che vediamo è una sua costruzione? Qualcosa che creiamo noi per sentirci più a nostro agio fisicamente. È ovvio che c’è molto di più di quella che definiamo comunemente realtà. Il sistema finanziario, soldi e guerra, e tutta quella roba è solo apparenza, particelle, pensieri di immaginazioni malate, pensare sbagliato, cattiva fantasia, possiamo immaginare cose molto migliori se ci lavoriamo su. Di questo si occupa questa conferenza, lavorare sulla struttura della nostra immaginazione per avere la visione necessaria o quello che è necessario per immaginare un futuro migliore. Dobbiamo sognare sogni migliori. Alcuni dei vecchi sogni sono veramente orribili..
Hai mai conosciuto A. Hofmann?
No, lo andrò a trovare domani, forse. È l’aspirazione della mia vita incontrarlo; penso che sia un grande dono del cielo e mi chiedo che cosa abbia fatto per meritarmi un simile onore. Sarà un grande onore incontrarlo, una persona che non aveva alcuna idea di quello che sarebbe successo in seguito alla sua scoperta e tuttavia è stato così indulgente da accettare tutto quel caos. È stato molto coraggioso nel permettere che tutto questo influenzasse la sua vita senza scappare via, e ciò per me è sorprendente perché quella scoperta non era nelle sue intenzioni, ma forse era nei piani di dio...ho continuato a imbattermi in sorprendenti coincidenze lungo il percorso che mi ha portato fin qui, coincidenze in gente che ho incontrato...e quando inizi ad imbatterti in troppe coincidenze allora sai che sei sé sulla strada giusta verso qualcosa; le coincidenze ti dicono che stai attraversando un momento ricco diiformazioni, e devi prestare molta attenzione.
Perchè ti chiamano Mountain Girl? Perchè sei fisicamente grande?
Oh no! E’ una storia differente, quando mi sono unita ai Merry ‘Pranksters tutti avevano un soprannome, c'era Intrepid Traveler, Malfunction, Ken Kesey era Swash Bucklor, oppure «Chief»; 1o chiamavamo spesso Chief, i1 mio amico George era Hardly Visible, Neal Cassady era semplicemente Neal, così quando sono arrivata io e abbiano cominciato a parlare, loro erano dei bei ragazzi giovani, molto attraenti, e io ero
molto carina, e loro erano estremamente gentili con me perché volevano che restassi e quando mi chiesero dove vivevo, gli risposi "oh vivo lassù sulla cima di quella montagna là" e loro allora <tu devi essere Mountain Girl>. Io amo le montagna e spero di riuscire a vedere le Alpi ora che sono qui. Dove stanno queste Alpi?..
interview M.D.F
From Mars Hotel
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