Come falchi sono piombati anche su #jesuischarlie, c’è stato "l’orgasmo multiplo dei complottisti di tutto il mondo" : dopo l'11 settembre questa è la messinscena hollywoodiana di proporzioni epiche. I nostri rappresentanti, in maggioranza dirigenti dei 5 stelle, non hanno perso tempo e si sono distinti come sempre: un mare di cazzate sparate senza alcuna cognizione di causa, teorie del complotto, gli illuminati, le scie chimiche, la Cia, bilderberg.. facili verità senza possibilità di poter essere smentiti. Segnaliamo a questo proposito di leggere il divertente "LaScia o Raddoppia", sottotitolo <<Complotti e cospirazioni nella politica italiana: storia delle #sciechimiche dal centrosinistra ai grillini>>, prefazione di Fulvio Abbate. Si inizia nel lontano 2003, con l'interrogazione sulle celeberrime scie chimiche del parlamentare DS Italo Sandi, poi il complottismo diventa mainstream: Piero Pelù, Gianni Morandi, gli esperti Paolo Attivissimo e Massimo Polidoro, il M5S in forze, e i complottisti per eccellenza come Domenico Scilipoti ( Forza Italia) e il Divino Otelma!
scie al circo massimo, in onore del capo |
Gipi, invece, come noi non crede a complotti e cazzate varie, e mercoledì 14 gennaio ospite a Le Invasioni Barbariche, il talk show televisivo di La 7 condotto da Daria Bignardi racconta del suo rapporto con la religione, con Dio, e di come ha vissuto l’attentato terroristico a Charlie Hebdo. Su quello che è accaduto Gipi ha precisato:
<<Io non credo a nessun tipo di complotto, mi danno fastidio tutte quelle teorie. Loro sono morti per blasfemia, sono morti per aver offeso qualcosa di invisibile. È inconcepibile che oggi qualcuno possa morire per un motivo del genere. Io sono profondamente democratico, chiunque può adorare ciò che preferisce ma non può imporre la sua visione a terzi. Personalmente ho grossissimi problemi con la religione e con Dio. Se esiste un Dio è inconcepibile per l’uomo: tutto ciò che viene definito tale oggi è stato palesemente ideato e viene spiegato dall’uomo per l’uomo>>.
Sulla satira ha aggiunto:
<<La satira secondo me c’ha una regola sola: che deve andare dai deboli verso i potenti. Chi fa satira deve appartenere a una minoranza, o essere in una condizione di debolezza, e deve lavorare su quelli che sono più forti o che hanno il potere. [...] Quando il potente o chi lavora per il potente fa satira su chi il potere non ha, non fa satira, è un’altra cosa. Quella cosa è prepotenza, è fascismo>>
Nel video l'intervista completa a Gipi della Bignardi..
Gipi (Gianni Pacinotti) è del 1963. Vignette, racconti, storie a fumetti. Collabora con Cuore, con il mensile "Blue" e con altre testate e giornali italiani. Oggi è illustratore per il quotidiano "La Repubblica"e collaboratore del settimanale "Internazionale". I libri: escono Esterno Notte e Appunti per una storia di guerra, premiato come Miglior fumetto dell'anno al Festival internazionale di Angoulême nel 2006, sempre per la Coconino
Press. Ancora, Questa è la stanza, la serie Baci dalla provincia, S., La mia vita disegnata male, l’antologia Diario di fiume e Verticali. L'ultimo terrestre, prodotto da Fandango, è il suo film d'esordio.
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