La “Marcia dell’uomo bianco” di Liverpool finisce nella sezione "bagagli smarriti" della stazione ferroviaria..
"Liverpool è stata costruita da immigrati, ecco perchè è spesso definita come ‘ il mondo in una città“. Così ha commentato uno degli esponenti del network antifascista, mentre a nessuno è passato per la testa il solito ipocrita "richiamo ai principi democratici o alla libertà di espressione", per legittimare azioni e manifestazioni che apertamente si richiamano a nazismo e fascismo. Un atteggiamento, quello della società civile inglese, che da noi è ormai diventato sempre più raro.
Comunicati e minacce in grande
stile, tam tam su Internet, la grande adunata annunciata attraverso i
social network: è la “Marcia dell’uomo bianco“, la manifestazione
indetta a Liverpool dal gruppo di estrema destra “Azione Nazionale” per
questo week end. Doveva essere una vera prova di azione e di forza, con
sfilata alla quale avrebbero dovuto partecipare – nelle intenzioni
degli organizzatori – circa 150 persone provenienti da tutta Europa. “Se
la nostra marcia sarà vietata – si leggeva in una lettera inviata al
sindaco di Liverpool Joe Anderson e firmata da “Azione Nazionale” - o se
forti misure di controllo verranno impiegate contro di noi, la città
brucerà". Questi i toni sinistri e minacciosi di Azione Nazionale, un
organizzazione con esplicite simpatie hitleriane, e particolarmente
attiva online, dove i membri si divertono a indire corsi di
addestramento intensivo in cui i militanti imparerebbero a combattere e
usare armi e dove discutono di nazismo, supremazia della razza, e di
come annientare i ..rossi. Invece le cose sono andate molto diversamente
da come avevano programmato e gli "uomini che solo i proiettili
possono fermare", come amano definirsi quelli di Azione Nazionale, sono
stati costretti alla ritirata da due cortei di centinaia di antifascisti
locali, organizzati da Unite Against Fascism e Anti-Fascist Network ,
che, anche senza l'autorizzazione a sfilare da parte delle autorità
locali, hanno annullato la marcia e spinto alla fuga la manciata di
fascisti – decisamente lontani dai numeri annunciati – obbligandoli
all’interno della stazione ferroviaria, dove protetti da un grande
cordone di polizia si sono dovuti barricare dopo una mesta ritirata e
sotto il fitto lancio di lancio di uova, banane (in segno di sfregio
estremo) e altri generi alimentari nel deposito bagagli, circondati da
un cordone di polizia, che per garantirne l’incolumità ha chiuso i
militanti di NA nella sezione "bagagli smarriti", a serrande abbassate.
"Liverpool è stata costruita da immigrati, ecco perchè è spesso definita come ‘ il mondo in una città“. Così ha commentato uno degli esponenti del network antifascista, mentre a nessuno è passato per la testa il solito ipocrita "richiamo ai principi democratici o alla libertà di espressione", per legittimare azioni e manifestazioni che apertamente si richiamano a nazismo e fascismo. Un atteggiamento, quello della società civile inglese, che da noi è ormai diventato sempre più raro.
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