La foto è di quelle che fanno scalpore, destinata a scatenare commenti, sicuramente a diventare virale. Due uomini palestinesi fanno da scudo, proteggendo una poliziotta israeliana che era intervenuta con altri colleghi a sedare gli scontri scoppiati tra i soliti coloni ebrei, aggressivi e armati e attivisti anti occupazione, non solo palestinesi.
La fotografia - scattata da Shaul Golan, fotografo per il giornale israeliano Yedioth Ahronoth - mostra i tre a Esh Kodesh, un avamposto in Cisgiordania, considerato dalle Nazioni Unite come parte integrante del territorio occupato.
L'ufficiale di polizia femminile è senza equipaggiamento protettivo, molto spaventata, mentre i due uomini con le braccia alzate, senza armi e con solo i cellulari in mano cercano di proteggerla..
La fotografia - scattata da Shaul Golan, fotografo per il giornale israeliano Yedioth Ahronoth - mostra i tre a Esh Kodesh, un avamposto in Cisgiordania, considerato dalle Nazioni Unite come parte integrante del territorio occupato.
L'ufficiale di polizia femminile è senza equipaggiamento protettivo, molto spaventata, mentre i due uomini con le braccia alzate, senza armi e con solo i cellulari in mano cercano di proteggerla..
I due uomini palestinesi sono intervenuti per proteggere la poliziotta spaventato dopo gli scontri scoppiati tra gli attivisti anti-occupazione e quello che i media israeliani hanno descritto come coloni di esstrema destra. Gli incidenti - inizialmente con lanci di pietre da entrambi le parti - sono scoppiati vicino alla colonia di Aish Kodesh e il villaggio palestinese di Khusra. Questa foto è stata condivisa almeno 2.305 volte sulla pagina di Facebook di un giornalista israeliano di nome Igal Sarna.
"In mezzo a tutto il caos, ho visto questo ufficiale donna", era davvero spaventata. E 'stata abbandonata nel campo e i suoi cosiddetti nemici la stavano sorvegliando. Ho capito subito che era un momento speciale. Uno degli uomini che che cerca di proteggere l'ufficiale israeliano è Zakaria Sadaha, ."Quando l'ho vista," ha detto Sadah in un'intervista telefonica ad un giornale israeliano, "non ho visto la sua uniforme o un simbolo dell'occupazione. Ho visto una persona che piangeva, e che stava crollando. E ho voluto essere al suo fianco. "
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