Estate, tempo di vacanze e
di viaggi. La situazione economica morde la stragrande maggioranza e risparmia solo
i ricchi: la Porsche ha comunicato di aver incrementato le vendite del 30%, uno
dei settori che non conosce crisi è l'alta cosmesi, panfili e super yatch spadroneggiano
nei porti mentre peones trascorrono le serate appoggiati sulle transenne a guardare
le feste e i bagordi super cafoni che si svolgono a bordo, chiudendo gli occhi e
sognando di poter far parte un giorno di una di queste allegre combriccole di vip
da strapazzo. Noi non sogniamo niente del genere, anzi. Pensando solo che verrà
il tempo della giustizia, un tempo in cui questo enorme divario tra il sud e il
nord del pianeta, tra una piccola minoranza di super ricchi e il resto che se la
passa alquanto male, questo divario che cresce sempre di più, segni un’inversione
di tendenza. Comunque..
Spostamenti in aereo, in treno, macchina, car-sharing, moto e finanche in autostop. Poche cose in valigia, lo stretto necessario e come sempre lo spazio maggiore è occupato da libri e musica. Quale gruppo e quali dischi non possono mancare quando si è in viaggio? Tanti, senza dubbio. Personalmente però, nella mia valigia non è mai mancato e non mancherà' questa raccolta degli..Steppenwolf.
Spostamenti in aereo, in treno, macchina, car-sharing, moto e finanche in autostop. Poche cose in valigia, lo stretto necessario e come sempre lo spazio maggiore è occupato da libri e musica. Quale gruppo e quali dischi non possono mancare quando si è in viaggio? Tanti, senza dubbio. Personalmente però, nella mia valigia non è mai mancato e non mancherà' questa raccolta degli..Steppenwolf.
Per alcune generazioni menzionare
gli Steppenwolf significa rimandare immediatamente a Born to be Wild. A distanza
di decenni non c’è una playlist, una compilation dedicata alla road music che non
contenga questa canzone. Scritta nel 1968 fu inserita nel cult movie Easy Rider
di Dennis Hopper, insieme a The Pusher e grazie al successo del film entrò subito
nei top 30 delle classifiche britanniche, e da lì a poco l'album che la conteneva
diventò disco d'oro grazie al grandissimo successo ottenuto in tutto il mondo. Ma
gli Steppenwolf hanno scritto molte altre grandi canzoni, 17 delle quali inserite
in questa bellissima raccolta. Nonostante il rock della band fu preso come colonna
sonora dalle generazioni on the road e soprattutto dalle bande di bikers (e dagli
Hells Angels che scorrazzavano in lungo e in largo sulle strade americane a bordo
di potenti moto) John Kay cantante e fondatore del gruppo, nato nella Germania dell'Est
ed emigrato in Canada, anni dopo dichiarò ironicamente di non aver mai guidato una
moto in tutta la sua vita e per scrollarsi di dosso l'immagine del biker macho e
accreditarsi verso il pubblico femminile, scrisse e pubblicò un intero album, provocatoriamente
chiamato For Ladies Only. L’album usci nel giorno di S.Valentino del 1971.
Hard Rock, Blues, Psichedelia,
i loro testi politicamente rivoluzionari descrivevano il ritorno dei giovani coscritti
dal Vietnam e del loro difficile reinserimento nella società e in generale di come
l'America divorasse i propri figli e tutto quello che poteva ostacolare "l'american
way of life", dallo sterminio dei nativi americani al Vietnam, dagli assassini
politici alla politica contro i lavoratori. In seguito i testi divennero più personali
e introspettivi ma fondamentalmente Kay sarà sempre un ribelle.
Mentre scrivevo questo post,
mi è capitato di sfogliare l'ultimo numero di RollingStones: la solita classifica
dei 500 miglior album di sempre, di quel periodo ci sono quasi tutti, dai Quicksilver
Messenger Service ai Creedence Clearwater Revival, gli Allman Brothers Band e Captain
Beefheart, dai Byrds ai Jefferson Airplane etc, oltre ai soliti Beatles, Rolling,
The Who, Led Zeppelin. Compare poi inspiegabilmente più di un disco di Elton John
(!!) e di Simon&Garfunkel, Linda Ronstadt, Eagles, fino ad arrivare a schifezze
come Bonnie Raitt, Artic Monkeys, Madonna. Degli Steppenwolf.. neanche l'ombra.
The very Best
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