La sua ideologia politica ha ispirato la controcultura inglese per decenni. Ma ha fatto a pezzi il sistema scolastico britannico..
L'annuncio della morte di Thatcher ha provocato molte
reazioni. C' è una certa
nostalgia nei ricordi di questi giorni, sia quando evocavano le sue avventure
imperiali nel sud dell'Atlantico
che la sua stoica opposizione ai burocrati europei. E inevitabilmente questioni
complesse sono state ridotte a semplici messaggi. La memoria storica è tuttavia
unarena politica soggetta a
contestazioni; e questo è reso evidente dal <<caso Thatcher >>. Ci
sono stati i tributi dei politici Tory e New Labour, ma anche festeggiamenti
per la sua morte nelle strade di Glasgow, Liverpool e Brixton. La figura di
Margaret Thatcher e, più specificatamente, il thatcherismo ha avuto un
influenza profonda nella politica contemporanea. Tutti i partiti hanno
dimostrato rispetto per lex
primo ministro descrivendola come un politico <<sicuro di sé >>.
Quella che segue e una riflessione sui limiti dei politici moderni, sempre più
influenzati dal rumore di fondo della discussione pubblica e dai suggerimenti
di spin-doctor che operano in un'era ideologica meno polarizzata che in
passato. Thatcher - e in particolare il thatcherismo - hanno avuto un forte
impatto nella Società inglese. Che sia stato coniato un <<ismo>>
implica che si sono consolidate idee specifiche e una visione di come le cose
dovrebbero essere. Per esempio, pochi parlano di <<blairismo>>; e
se lo fanno si riferiscono a questioni di stile. La natura ideologica del
thatcherismo ci aiuta invece a capire i cambiamenti in ambito politico,
economico, culturale che hanno caratterizzato la Gran Bretagna negli ultimi
decenni.
Molte tra le riflessioni pioneristiche sul thatcherismo si
possono trovare nei lavori di Stuart Hall. Il suo primo articolo, scritto prima
che Thatcher arrivasse al potere e mentre Hall era `ancora al Centro studi
culturali contemporanei, è una previsione dello "spostamento a
destra" che stava avendo luogo nella societa inglese. Hall sottolineava il
modo in cui Thatcher e la destra radicale avessero sviluppato una critica del
modello social-democratico post-bellico e avessero tentato di costruire un
consenso alle loro posizioni facendo leva sul <<senso comune >>, e
sulle paure della gente, insistendo sullidea-guida
della centralità del libero
mercato e dello stato forte. Hall chiamava questa tendenza <<populismo
autoritario>>. L'analisi di Hall era permeata dalle idee di Antonio
Gramsci attorno ai periodi di <<crisi organica>>, in cui
l'ideologia dominante, le consuetudini, gli accordi politici e logiche
economiche non convincono più e sono messe in discussione. Secondo Gramsci, le
crisi che <<possono durare decenni>>, sono momenti della politica
in cui il Vecchio sta morendo ma il nuovo ancora deve nascere. Secondo
Hall, la Gran Bretagna dalla metà degli anni Settanta in poi ha attraversato
questo tipo di crisi. Thatcher lo aveva capito, cogliendo la perdita di
consenso del modello socialdemocratico e keynesiano. Per avvantaggiarsi di
questa situazione il Partito conservatore ha fatto sua l'ideologia del libero
mercato, proponendo politiche sociali autoritarie (…)
In questo modo Thatcher, sostenuta da think tank della nuova
destra, incluso l’Istituto di Affari Economici, il Centro di Studi politici e l’Istituto
Adam Smith, ha potuto affermare che il welfare state voluto dal Labour party e
la sua agenda sociale stavano negando la liberta degli individui, incoraggiando
la dipendenza dallo
state. Lo Stato sociale e il potere dei sindacati erano, per
i conservatori, i responsabili della rovina economica britannica. Margaret
Tatcher aveva gioco facile nel sostenere che il keynesianesimo, che aveva in parte permeato i governi
conservatori e laburisti del passato, aveva fallito e aveva bisogno di essere
sostituito con il pensiero monetaristico. Le privatizzazioni su larga scala di
quello che i conservatori classici hanno considerato l'<argento di famiglia>,
sarebbero venute dopo. Quando si ricorda il thatcherismo e anche importante
considerate il vasto impatto culturale che ha avuto. Ha stimolato una risposta
significativa in teatro, letteratura e musica e alcune delle più innovative
critiche sono venute dagli artisti. Il thatcherismo ha, quasi da solo,
incoraggiato un nuovo genere artistico: la drammaturgia di Alan Bleasdale, i
film di Mike Leigh o la musica di Billy Bragg. L'eredita del thatcherismo _ha
preso strade di diverso tipo. I politici New Labour gli hanno apertamente
riconosciuto il loro debito ad esso per presentare le riforme economiche e
sindacali una volta tornati al governo. Molti commentatori hanno inoltre sottolineato
un parallelo stringente tra il linguaggio su welfare e povertà degli anni
Novanta e le attuali agende governative. Il thatcherismo ha lasciato il suo
segno <<ideologico>> anche sull'educazione scolastica. Nei primi
anni ottanta, il ministro dell'Educazione Keith Joseph, insieme ad ad alcuni dirigenti
del Dipartimento, erano stati visti ai corsi dell’Open University in cerca di
orientamenti marxisti. Si spera che abbiano trovato qualcosa che abbia
stimolato il loro interesse. Ma leggendo l’agenda dell’Educazione, con la sua
attuale attenzione alla <<spendibilità>> e ai <<consumatori>>,
è però settore dove il thatcherismo ha, per il momento, vinto.
Geoff Andrews
trad. it Giuseppe Acconcia
trad. it Giuseppe Acconcia
I primi furono quelli del Pop Group, con la folgorante t-shirt
We are All Prostitutes. Poi i leggendari Beat con Stand Down Margaret, e ancora gli Specials con Ghost Town,
(We don’t need this) Fascism Groove Thang degli Heaven 17. Addirittura per
Morrissey degli Smiths meritava la ghigliottina (Margaret on the Guillottine). Elvis
Costello gli dedicò Tramp the Dirt Down.
Margaret Thatcher è stata forse il primo ministro più odiato nella
storia della musica rock e pop, ispiratrice del “Winter of discontent”, (l’inverno dello scontento), anni
freddi e bui, anni di disoccupazione, tagli selvaggi al welfare, attacco
forsennato ai sindacati, delegittimati dopo scioperi finiti male con centinaia
di fabbriche chiuse, anni di guerra (con l’Argentina) e dell’avanzamento dei
fascisti del National Front, furibondi scontri razziali. Come già ricordato nell’articolo sopra il
thatcherismo ispirò la rivolta che si diversificò dentro generi e stili molto
diversi tra loro. Nell’ambito musicale il punk preparò il terreno, e continuò
con la new wave, il reggae, lo ska, il
folk, la techno..
Il modulo UB40, che permetteva alle migliaia di disoccupati
di ritirare il sussidio diede il nome all’omonima band reggae che ne fecero la
copertina del loro primo album, e con il titolo di Signing off (ossia l’uscita
dal Dole, come veniva comunemente chiamato il sussidio). Stand Down Margaret
dei Beat ricordava la frustrazione dei giovani disoccupati inglesi e la loro
visione del no future il salsa ska, i Jam di Town Called Malice, London Calling dei Clash, uscito nel 79,
proprio nell’anno dell’insediamento della lady di ferro. Gli anarco punk Crass, con How does it feel to
be the mother of 1,000 dead? (contro la Guerra delle Falklands). Gli Exploited (“Maggie you fucking cunt!”), Pete Wylie, ex Mighty Wah!, conThe day that Margaret Thatcher dies. (“Accendete un falò, colorate il cielo! Risparmiate la tristezza per la gente che ha calpestato per anni. Perciò quando Margaret Thatcher morirà, facciamo una festa”).
Il movimento omossessuale si schierò compatto contro il
Clause 28, che metteva al bando i gay dai luoghi pubblici: Tom Robinson Band,
Bronski Beat, Boy George. Da ricordare che anche i New Romantics, dai Duran
Duran agli Spandau Ballet, Human League, Depeche Mode si unirono al fronte
comune anti Thatcher..
Questo un estratto del comunicato di Morrissey sulla morte di Iron lady:
"(...) ha distrutto l’industria manifatturiera inglese, odiava i minatori, le arti, gli Irish Freedom Fighters – li lasciò morire. Odiava i poveri e non fece nulla per aiutarli, odiava Greenpeace e gli ambientalisti, fu l’unica leader politica che si oppose al divieto di commerciare l’avorio, non era spiritosa, non aveva calore umano e addirittura il suo stesso consiglio dei ministri la espulse. (...) La Thatcher sarà ricordata con affetto solo da gente sentimentale che non ha sofferto sotto il suo governo, ma la maggioranza della classe lavoratrice inglese l’ha già dimenticata, e il popolo argentino festeggerà la sua morte. A dirla tutta, Thatcher è stata spaventosa e senza un briciolo di umanità".
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