Steve Strange - Visage, Strange Cruise -
Steven John Harrington 28 maggio 1959, Newbridge, Regno Unito 12 febbraio 2015, Sharm el-Sheikh, Egitto
Steve Strange aveva il viso bianco del new romantic, uno di quelli che l’aveva inventato, e insieme, era uno degli architetti segreti del sinthpop più soft. Anni dopo, quando ormai era solo diventata un'epoca passata, si ritrovò insieme a quegli abiti impolverati, sgargianti e alla moda, dismessi in vecchi guardaroba, anche tanta polvere ..tossica.
Steve l'aveva provata alla ricerca di qualche stranezza, la stessa che giustificava il nome d’arte che si era dato. <<L'errore peggiore che io abbia mai fatto nella mia vita>>. Perchè era davvero strano, Steve Strange.
In TV cantava Fade To Gray, vestito da bizzarro Rodolfo Valentino, con gli stivali al ginocchio e le coriste abbigliate come lui ma a piedi nudi. Era il manifesto carnale della sensualita del movimento diffuso nei locali che Steve guidava e gestiva, e che diedero impulso al New Romantic, locali come il Bill’s, il Camden Palace, l’Electric Ballroom e, soprattutto, il Blitz a Soho da cui nacque la Blitz generation. Gente come i Duran Duran, Spandau Ballet e i Culture di Club Boy George, tutto iniziò da quì prima di gustare il successo internazionale. Intorno a questi locali e grazie a Steve sarebbe cresciuto un movimento di massa nel Regno Unito che associava la musica e la moda, l'immagine e la fotografia. Si stava al Blitz e guardandosi intorno si potevano vederi tanti futuri giornalisti, registi, scrittori e musicisti, compreso un giovanissimo Boy George che riponeva i cappotti nel guardaroba. Il primo singolo, Tar, proiettò i Visage (con Strange c’erano il Dj del Billy’s e del Blitz Rusty Egan, i Magazine Dave Formula, John McGeogh e Barry Adamson e gli Ultravox Midge Ure e Billy Currie!!) nell’industria discografica e nello stesso momento proiettò Steve nel mondo delle droghe pesanti: l'eroina non tardò ad arrivare, mentre i ragazzi in merlerti danzavano intorno a lui. Intanto gli altri Visage l’avevano abbandonato andando a fare musica altrove (Midge Ure e Billy Currie proseguiranno negli Ultravox, John McGeogh suonera con Siouxsie And The Banshees e i Public Image Limited, Barry Adamson andrà nei Bad Seeds di Nick Cave) mentre Steve vagava per i club diventando progressivamente sempre più invisibile. l Visage erano morti dopo il secondo album, The Anvil, e nacque morta la sua successiva creatura, gli Strange Cruise con l’ex Photos Wendy Wu. Laborioso, molto divertente e sempre amabile, aveva organizzato delle serate fantastiche dedicate al suo idolo e ispiratore, che chiamava le Bowie Night - A Club For Heroes, in cui notte dopo notte era l’eroe assoluto: ma ora era stanco e vuoto, lo spettro decadente in rigurgiti nostalgici. <<Eravamo molto “ora” e allo stesso tempo molto “nostalgici”», ricorda Marc Almond. L’“ora” di Steve sono anni difficili: gli anni Novanta l`hanno dimenticato completamente.
Poi come per magia, qualcuno si ricorda di te e quello che hai fatto, prima Boy George lo celebra nel suo Taboo, poi Steve apre un nuovo locale per la scena alternativa, il Chasing The Dragon, che fa subito il pieno, e scrive la sua autobiografia Blitzed - The Autobiography of Steve Strange in cui parla della sua bisessualita e di quando chiedeva al produttore discografieo e suo amante Lee Barrett i soldi (che lui non gli dava) per comprarsi l’eroina. Soprattutto ricorda che Steve lo Strano c'è ancora. ll libro vola ai piani alti della classifica inglese. Nel 2004, quattro giovani gallesi come lui, i DVS realizzano una cover di Fade To Gray. Strange li benedice e torna alle notti “for heroes”, libero della sua polvore bianca per essere ancora “Eroi”. Fino a quel maledetto 12 febbraio..
Steve l'aveva provata alla ricerca di qualche stranezza, la stessa che giustificava il nome d’arte che si era dato. <<L'errore peggiore che io abbia mai fatto nella mia vita>>. Perchè era davvero strano, Steve Strange.
In TV cantava Fade To Gray, vestito da bizzarro Rodolfo Valentino, con gli stivali al ginocchio e le coriste abbigliate come lui ma a piedi nudi. Era il manifesto carnale della sensualita del movimento diffuso nei locali che Steve guidava e gestiva, e che diedero impulso al New Romantic, locali come il Bill’s, il Camden Palace, l’Electric Ballroom e, soprattutto, il Blitz a Soho da cui nacque la Blitz generation. Gente come i Duran Duran, Spandau Ballet e i Culture di Club Boy George, tutto iniziò da quì prima di gustare il successo internazionale. Intorno a questi locali e grazie a Steve sarebbe cresciuto un movimento di massa nel Regno Unito che associava la musica e la moda, l'immagine e la fotografia. Si stava al Blitz e guardandosi intorno si potevano vederi tanti futuri giornalisti, registi, scrittori e musicisti, compreso un giovanissimo Boy George che riponeva i cappotti nel guardaroba. Il primo singolo, Tar, proiettò i Visage (con Strange c’erano il Dj del Billy’s e del Blitz Rusty Egan, i Magazine Dave Formula, John McGeogh e Barry Adamson e gli Ultravox Midge Ure e Billy Currie!!) nell’industria discografica e nello stesso momento proiettò Steve nel mondo delle droghe pesanti: l'eroina non tardò ad arrivare, mentre i ragazzi in merlerti danzavano intorno a lui. Intanto gli altri Visage l’avevano abbandonato andando a fare musica altrove (Midge Ure e Billy Currie proseguiranno negli Ultravox, John McGeogh suonera con Siouxsie And The Banshees e i Public Image Limited, Barry Adamson andrà nei Bad Seeds di Nick Cave) mentre Steve vagava per i club diventando progressivamente sempre più invisibile. l Visage erano morti dopo il secondo album, The Anvil, e nacque morta la sua successiva creatura, gli Strange Cruise con l’ex Photos Wendy Wu. Laborioso, molto divertente e sempre amabile, aveva organizzato delle serate fantastiche dedicate al suo idolo e ispiratore, che chiamava le Bowie Night - A Club For Heroes, in cui notte dopo notte era l’eroe assoluto: ma ora era stanco e vuoto, lo spettro decadente in rigurgiti nostalgici. <<Eravamo molto “ora” e allo stesso tempo molto “nostalgici”», ricorda Marc Almond. L’“ora” di Steve sono anni difficili: gli anni Novanta l`hanno dimenticato completamente.
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