Buttate tutto. Tutti i dischi di Drum 'n' Bass, Jungle, Electronic dance, Breakbeat, Electrostep, Big Beat.. Avete altro da aggiungere a questa lista? Buttate tutto e ascoltate Earthling di Bowie, e per prima Battle for Britannia (Letter). Versione in studio e quella dal vivo, in particolare quella nel concerto per i festeggiamenti dei 50 anni di Re Bowie. Earthling è un disco dello scaffale, ma di quelli di prima linea. Ci sono ritornato dopo la sbornia di fine anni '90, e l'ho riscoperto ancora più bello, intenso, innovativo. Commovente, a pensare che i contemporanei musicali attivi di Bowie, almeno quelli più vicini, sarebbero i Rolling Stones: è stato il solo della sua generazione (e forse, anche, della generazione a seguire nella sua scia), che ha continuato a indagare nuovi territori, resistendo a qualsiasi tentazione di rilassarsi su il suo infinito catalogo.
"Non mi sarei mai aspettato di avere un tale appetito per la vita, a questo punto. Avevo pensato, come gli eroi poeti romantici che avrei bruciato tutto. Ma nulla si è spento. Sento ancora il fuoco."
Ogni tanto ci riprovo, sapete, a fare quei divertenti grafici per ogni cosa: qual'è l'argomento preferito dei libri che posseggo, l'artista di cui ho visto più concerti, gli argomenti dei post che pubblico. E in quello del musicista o del gruppo più ascoltato, c'è poco da fare, lo spicchio di torta più grande è sempre il suo: Bowie. Anche Last.fm me l'ha confermato.
Earthling vide un altro cambiamento di direzione, e fu una mossa destinata a portarlo al fianco di contemporanei (di quegli anni, parliamo della seconda metà dei '90) come Goldie e The Prodigy. E' importante affermare che Earthling era ben lungi dall'essere solo un altro stantio, e non creativo album dance.
Sono invece 9 brani che offrono una sorprendente quantità di piacere a quegli ascoltatori che hanno una spiccata e grande apertura mentale. Chi possiede un minimo di ritmo musicale nel sangue, davvero non può resistere a un pezzo come Battle for Britannia, non può restare fermo. Ma in generale Earthling è geniale rispetto al Drum'n'Bass tradizionale perchè fu il primo a fondere strumenti tradizionali con quelli elettronici: i tamburi sono una combinazione di campionamenti e ritmi dal vivo, stratificati l'uno sopra l'altro; le chitarre sono altrettanto meditate - i riff furono registrati live e poi messi nel sintetizzatore in modo che potessero confluire elettronicamente, creando l'approccio a una miscelazione perfetta tra suoni reali e costruiti. Earthling è il disco di Bowie che più mi piace dai tempi di Scary Monsters del 1980. Le tracce sono legate dal potere delle chitarre di Gabriel Reevers, grandissimo, sovralimentate; dall'energia e l'intensità dei ritmi drum-and-bass e dai testi che si combattono in una guerra tra lo spirituale-tecnologico. Si ritorna al tema dello spazio, una fascinazione per Bowie dai tempi di "Space Oddity", ed era il 1969 . "Looking for Satellites": "C'è qualcosa nel cielo / che brilla nella luce / Ruota lontano". E' sempre quello, il tentativo di riconciliare il progresso tecnologico con la crescita spirituale.
Infine la firma, con la voce croon/baritonale di Bowie. Un'esplosione di sferraglianti beat e stridore di elettronica: da il via il drammatico singolo, "Little Wonder."
Earthling ha colto lo stato d'animo della cultura popolare degli anni '90 - dall'angoscia del rock industriale all'estasi della musica dance britannica. Anni ormai passati, anni lontani...
"Non mi sarei mai aspettato di avere un tale appetito per la vita, a questo punto. Avevo pensato, come gli eroi poeti romantici che avrei bruciato tutto. Ma nulla si è spento. Sento ancora il fuoco."
Ogni tanto ci riprovo, sapete, a fare quei divertenti grafici per ogni cosa: qual'è l'argomento preferito dei libri che posseggo, l'artista di cui ho visto più concerti, gli argomenti dei post che pubblico. E in quello del musicista o del gruppo più ascoltato, c'è poco da fare, lo spicchio di torta più grande è sempre il suo: Bowie. Anche Last.fm me l'ha confermato.
Earthling vide un altro cambiamento di direzione, e fu una mossa destinata a portarlo al fianco di contemporanei (di quegli anni, parliamo della seconda metà dei '90) come Goldie e The Prodigy. E' importante affermare che Earthling era ben lungi dall'essere solo un altro stantio, e non creativo album dance.
Sono invece 9 brani che offrono una sorprendente quantità di piacere a quegli ascoltatori che hanno una spiccata e grande apertura mentale. Chi possiede un minimo di ritmo musicale nel sangue, davvero non può resistere a un pezzo come Battle for Britannia, non può restare fermo. Ma in generale Earthling è geniale rispetto al Drum'n'Bass tradizionale perchè fu il primo a fondere strumenti tradizionali con quelli elettronici: i tamburi sono una combinazione di campionamenti e ritmi dal vivo, stratificati l'uno sopra l'altro; le chitarre sono altrettanto meditate - i riff furono registrati live e poi messi nel sintetizzatore in modo che potessero confluire elettronicamente, creando l'approccio a una miscelazione perfetta tra suoni reali e costruiti. Earthling è il disco di Bowie che più mi piace dai tempi di Scary Monsters del 1980. Le tracce sono legate dal potere delle chitarre di Gabriel Reevers, grandissimo, sovralimentate; dall'energia e l'intensità dei ritmi drum-and-bass e dai testi che si combattono in una guerra tra lo spirituale-tecnologico. Si ritorna al tema dello spazio, una fascinazione per Bowie dai tempi di "Space Oddity", ed era il 1969 . "Looking for Satellites": "C'è qualcosa nel cielo / che brilla nella luce / Ruota lontano". E' sempre quello, il tentativo di riconciliare il progresso tecnologico con la crescita spirituale.
Infine la firma, con la voce croon/baritonale di Bowie. Un'esplosione di sferraglianti beat e stridore di elettronica: da il via il drammatico singolo, "Little Wonder."
Earthling ha colto lo stato d'animo della cultura popolare degli anni '90 - dall'angoscia del rock industriale all'estasi della musica dance britannica. Anni ormai passati, anni lontani...
My, my, the time do fly
When it's in another pair of hands
And a loser I will be
For I've never been a winner in my life
I got used to stressing pain
I used the sucker pills to pity for the self
Oh, it's the animal in me
But I'd rather be a beggarman on the shelf
Don't be so forlorn, it's just the payoff
It's the rain before the storm
On a better day, I'll take you by the hand
And I'll walk you through the doors
Don't be so forlorn, it's just the payoff
It's the rain before the storm
Don't you let my letter get you down
Don't you, don't you, don't you, don't you
My, my, but time do fly
When it's in another pair of pants
And illusion I will be
For I've never been a sinner, la di da
Don't be so forlorn, it's just the payoff
It's the rain before the storm
Don't you let my letter get you down
Don't you, don't you, don't you, don't you
nwod uoy teg rettel ym tel uoy t'nod
Don't you let my letter get you down, down, down, down
Don't you, don't you, don't you, don't you
Don't you let my letter get you down, down, down, down
Don't you, don't you, don't you, don't you
Down, down, down, down, down, down
Down, down, down, down, down, down
Down, down, down, down, down, down
DAVID BOWIE's band: guitarist Reeves Gabrels; keyboardist Mike Garson; bassist Gail Ann Dorsey and drummer Zachary Alford
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