7 Meraviglie di film, opere prime sottovalutate e dimenticate, qualcuna riscoperta - film realizzati da registi che hanno stabilito la propria visione cinematografica (forse non basta una buona sceneggiatura, come asseriva Hitchckok) ma si sono poi fermati, rimanendo prigionieri di questa visione e del loro primo lungometraggio
Tender Dracula, or Confessions of a Blood Drinker
Due scrittori e le loro ragazze si avventurano nel castello di un attore di film horror, famoso per le sue interpretazioni nei panni di vampiri, e discutere i piani della sua carriera. Più fanno conoscenza più difficile diventa per il gruppo capire se è un vero attore o se veramente sia un vampiro. L'ironia del film , naturalmente, è che il vampiro in questione è interpretato dalla stella della Hammer Films, Peter Cushing, che era noto per il suo ruolo di lunga data come il dottor Van Helsing, il cacciatore di vampiri . Il film contiene sequenze davvero curiose, una ridicola canzone cantata da Miou-Miou, una sequenza in cui una ragazza è tagliata a metà, che con la sua metà inferiore passeggia per i giardini, e altro ancora che fanno di Tender Dracula una vera stranezza e un autentico cult.
The House Is Black
Con occhio inflessibile, Forough Farrokhzad dirige uno dei film più poetici, intensi ed estremamente umanitarii mai realizzati. La più grande poetessa persiana del 20esimo secolo si cinge a fare da regista realizzando un film che é tutt'uno con la poesia, dal montaggio all'inquadratura, dalla colonna sonora alla narrazione, portandoci dentro la vita miserabile di un lebbrosario. Il film è narrato con versetti del Corano e con la stessa poesia della Farrokhzad. Diviso in due parti: la voce maschile che rappresenta l'oggettività e il realismo dei fatti e la voce femminile rappresentante la speranza, il sogno, piena di poesia. Una pellicola di nicchia, poco vista, ma un grandissimo capolavoro, libero troppi sentimentalismi e profondamente umanitario, che offre un punto di vista della vita quotidiana della colonia dei lebbrosi del tutto toccante, ricco di fede, premurosità e bellezza.
Ballet mécanique
Ballet mécanique è il risultato della collaborazione tra artisti d'avanguardia come Fernand Léger e Man Ray, che si avvalgono dell'aiuto di Ezra Pound, del compositore George Antheil, e del cineasta Dudley Murphy. Uno dei primi capolavori sperimentali, la pellicola fonde una serie di immagini e suoni caleidoscopiche, con svolazzi in stile cubista e l'assurdità dei Dada. Dura circa 16 minuti ed è un collage completamente astratto di immagini, che spaziano dalla caricatura cubista animata di Charlie Chaplin ad una mezza dozzina di camini che danzano su una corda, montati insieme. Furono fatti numerosi tentativi di presentare il film con la musica di Antheil, ma questo non avvenne prima degli anni ’90, con le nuove tecnologie musicali che permisero che il pezzo di Antheil potesse essere finalmente suonato nella versione originale.
Der VerloreneDer Verlorene è un unicum nella storia del cinema e nella carriera di Peter Lorre, alla sua sola prova registica. Lorre era rientrato in Germania dopo un esilio in Gran Bretagna e Stati Uniti, dove aveva guadagnato fama di caratterista, collaborando con celebri cineasti (Alfred Hitchcock, Josef von Sternberg, John Huston). Presentato alla Mostra di Venezia nel 1951, Der Verlorene si guadagnò consensi critici, ma non i favori del pubblico: lo scacco produttivo indusse l'attore ad abbandonare ogni ulteriore tentativo di regia, per tornare alla recitazione a Hollywood. Grazie anche al suo tono disperato, alla scarsa fortuna commerciale e all'eccezionalità del contributo di Lorre, Der Verlorene è diventato un film 'maledetto', tramutatosi poi in cult movie. Un campo profughi, nel secondo dopoguerra. Lo stimato dottor Neumann rievoca il proprio passato rivolgendosi al volgare assistente di nome Novak, sotto le cui mentite spoglie si cela Hösch, che aveva già lavorato per il medico in tempo di guerra.. Il vero nome di Neumann è Rothe, e le pressioni esercitate su di lui dai nazisti, proprio per tramite di Hösch, lo hanno condotto alla follia omicida...
The Telephone Book
Uno straordinario documento della produzione cinematografica underground newyorchese, una mordente satira di morale sessuale che ha ispirato Bernardo Bertolucci per il suo Ultimo Tango a Parigi (1972). In The Telephone Book lo stesso Andy Warhol ha recitato il ruolo dell'Intermission, la scena con lui è stata sacrificata in fase di montaggio ed è documentata da alcune fotografie. Le Superstar warholiane Ultra Violet, Geri Miller e Ondine sono invece rimaste nel film e si prendono lo stesso merito della nominata all'Oscar Jill Clayburgh nel suo primo ruolo di attrice. Girato nel 1971, inizialmente concepito come una parodia sulla commerciale: una giovane donna introversa riceve telefonate pervy da un uomo anonimo e decide di accettare un incontro. Il film è una combinazione stravagante di comicità surreale, animazione, e sexploitation.
Johnny Got His Gun ( E Johnny prese il fucile)
Trumbo, sceneggiatore di fama, finito nelle liste nere della caccia alle streghe, esordì all'età di 66 anni nella regia con questo film, che rimase l'unica opera da lui diretta. La pellicola fu il coronamento di un progetto fortemente contrastato: Joe Bonham, un giovane americano, viene chiamato al servizio di leva dal suo paese e inviato a combattere sul fronte francese durante la Prima guerra mondiale. Durante l'ultimo giorno di guerra viene colpito da una granata, ma viene salvato per miracolo dagli Alleati, che lo curano in un ospedale militare. Joe tuttavia è ormai ridotto a un tronco umano ("un pezzo di carne che vive"): ha perso gli arti superiori e inferiori, la vista, l'udito e vive attaccato a un respiratore, alternando i momenti di veglia a terribili incubi. Dopo alcuni anni in questa condizione, impossibilitato a comunicare col mondo esterno (i movimenti del capo vengono scambiati per spasmi muscolari, e ogni volta che Joe tenta di comunicare viene puntualmente sedato), riesce finalmente a stabilire un contatto umano con un'infermiera, muovendo la testa secondo l'alfabeto Morse.
Manos: The Hands of Fate
E' un film del 1966 diretto da Harold P. Warren. Oltre che dirigere il film, Warren si occupò anche della sceneggiatura, e partecipò anche come produttore e attore. Data la sua qualità artistica estremamente povera, viene generalmente considerato, insieme a Plan 9 From Outer Space, il peggior film mai realizzato. A lungo dimenticato, nel 1993 venne riscoperto e presentato durante la serie televisiva Mystery Science Theater 3000, che tra le sue premesse vede la presa in giro dei B movie, acquisendo così lo status di cult movie. La sceneggiatura del film vede come protagonista una famiglia in vacanza che, dopo aver lungamente guidato attraverso il Texas, smarrisce la strada e finisce in una casa in cui una misteriosa setta celebra il suo culto pagano poligamo, e dalla quale cerca di fuggire. Il film presenta vistosi difetti tecnici a livello di montaggio, il sonoro e le immagini non sono sincronizzati e molte scene non hanno alcun nesso apparente con la trama. Davvero un mito..