05/04/15

Obblighi contrattuali: fuori i dischi

Dall'archivio INTERZONE
Moltissime band hanno avuto guai con le proprie case discografiche per motivi contrattuali. Spesso sono stati causati da manager sbadati o in malafede, in altri casi, le stesse band non si sono presi la briga di leggere per intero i contratti, o semplicemente per divergenze artistiche e di mercato. Di conseguenza, le controversie spesso hanno portato alla realizzazione di album solo per meri fini contrattuali, anche se i risultati in tali condizioni non sono sempre stati così terribili come si potrebbe immaginare. Nella maggior parte dei casi, però, sono venuti fuori dischi davvero..improbabili. Quì, una piccola lista dei più famosi album prodotti per soddisfare e rispettare i rapporti stipulati dagli artisti con le proprie case discografiche.


Mama & the Papas: People Like Us
Il gruppo flower power di California Dreamin. La band si divide nel 1968. Quando la loro etichetta discografica, la Dunhill, fu acquisita dalla ABC, qualcuno si rese conto che il gruppo, da contratto, doveva loro ancora un altro album. I Mama & Papas, non avevano nessuna intenzione di rispettare il contratto, impegnati com'erano nelle rispettive carriere soliste, ma minacciati di una querela da svariati milioni di sterline, prontamente cambiarono atteggiamento e sfornarono People Like Us. Il disco, scritto quasi per intero da John Phillips, fu il risultato di sovraincisioni e non piacque davvero a nessuno, scomparendo dal mercato senza lasciare traccia. Michelle Phillips dichiarò, onestamente, che il lavoro "era quello che era: il risultato di quattro persone che cercano di evitare una causa legale".

Rolling Stones: Cock sucker Blues (o il blues dello studente)
Già nel 1969, i Rolling Stones erano in rottura con la loro casa discografica, la Decca. Decisi a mettere su una propria etichetta, che  avrebbe permesso al gruppo più lauti guadagni, avevano il problema di rilasciare l'ultima traccia finale che li legava alla gloriosa Decca. A detta dei critici, venne fuori " la canzone più sgradevole che gli Stones potevano scrivere" : Cock Suker Blues, in cui Michael Jagger canticchia come un pervertito: "Oh where can I get my cock sucked? Where can I get my ass fucked?"
La Decca decise di non pubblicare la canzone, poi è arrivato Internet..


Van Morrison’s Contract Breaking Sessions
Era infelice nel rapporto con la Bang Records, la sua etichetta nella metà degli anni '60. Van Morrison voleva chiamarsi fuori. La Bang però chiedeva di incidere canzoni come Brown Eyed Girl, portando Van alla frustrazione e a serie difficoltà economiche, tanto da avere problemi perfino a trovare ingaggi per esibizioni live.Intervenne la Warner Music, che rilevò il suo contratto con la Bang Records, ma c'era ancora un piccolo dettaglio contrattuale. Morrison era obbligato a registrare esattamente 36 canzoni per la sua vecchia etichetta, Morrison non era esattamente un uomo paziente, e registrò più di 30 canzoni in un'unica sessione, con una chitarra non accordata e dai testi più che folli.
La Bang Records non apprezzò, e non pubblicò le canzoni, che videro poi la luce nella metà degli anni '90: sono la testimonianza della musica più strana (e spesso divertente) mai registrata da un artista mainstream.
I brani sono disponibili su Spotify..

Prince: Chaos and Disorder
Non molti artisti hanno avuto problemi con la loro etichetta discografica tanto da cambiare il loro nome e definirsi "schiavo" della propria etichetta.. Ma il principe Rodgers Nelson (Prince) dopo alcuni anni turbolenti con la Warner Brothers, nel disperato tentativo di chiudere i suoi 18 anni di collaborazione con la Warner, decise che non era il caso di farlo in bellezza. Assemblò insieme una raccolta di avanzi e scarti di precedenti lavori e li pubblicò in Chaos and Disorder, liberandosi finalmente dalle grinfie della Warner. L'album non è certo tra le sue cose migliori, né Prince ha mai fatto intendere che lo fosse.
Con il contratto debitamente adempiuto, il principe prontamente celebrò l'emancipazione, con un album triplo di 36 canzoni, Emancipation. Appunto!


The Band: Island
A metà degli anni '70, Robbie Robertson decise che ne aveva abbastanza della vita selvaggia  on the road con la Band (preferendo più tranquillamente sperimentare droghe con Martin Scorsese!)  Il suo ultimo concerto in assoluto con il gruppo,  The Last Waltz, doveva essere una incredibile reunion di all-star. La registrazione del concerto doveva essere poi pubblicato dalla sua nuova etichetta, la Warner, ma la Capitol, la vecchia casa discografica della Band, pretese un ultimo disco per recidere il contratto. Island fu  frettolosamente registrato: un lavoro irregolare, con tracce assolutamente sciatte, e dal suono cupo. Anche se in definitiva  non è poi così terribile, Island fu davvero l'ultimo album con la line-up originale del glorioso gruppo che per anni aveva accompagnato Bob Dylan.

Buffalo Springfield: Last Time Around
Il gruppo, famoso per in combattimento, ed ego delle dimensioni di Mount Rushmore, non è una sorpresa che Buffalo Springfield, con , mai minacciato i Rolling Stones nei pali longevità.
Last Time Around, fu il terzo album del gruppo che aveva nelle sue fila artisti del calibro di Neil Young e Stephen Stills, e fu pubblicato nel 1968, quando i Buffalo si erano ormai sciolti, per  l'abbondante abuso di droga. Non c'è un solo brano in cui suonano tutti i componenti della band e anche la foto di copertina è un montaggio. The Last Time Around fu compilato da Richie Furay e Jim Messina, con tracce registrate da vari membri della band l'anno precedente, solo per adempiere al contratto  con la ATCO Records. Nonostante la gestazione travagliata , è un bel disco,e talvolta geniale.

Frank Zappa: Läther
Nei primi mesi del 1977, Frank Zappa voleva risolvere il suo contratto con la Warner Bros. con un album quadruplo, tre ore di musica, e con materiale tutto nuovo . Gli fu detto che doveva consegnare quattro album singoli. E così fece. La Warner  però, non volle pubblicare i dischi e dichiarò, inoltre, che non avrebbe pagato Zappa,  rifiutando di lasciarlo libero dal contratto con l'etichetta.
Nell'era pre-Internet, Frank fece l'unica cosa che poteva fare: suonò tutto il materiale per la KROQ di Los Angeles, (in esclusiva) e chiese ai suoi fan di registrare il tutto, dando così il suo benestare per un bootleg. La  forma originale di  Läther sarebbe venuta fuori  30 anni dopo..


David Bowie: Scary Monsters
Dopo Lodger, Bowie pensava di essere libero dal suo contratto con la RCA, dal momento che la stessa Rca aveva preteso tre dischi per una risoluzione consenziente: Bowie aveva calcolato Lodger e considerava Stage, l'album doppio dal vivo, come due dischi, ma la casa discografica asserì invece che Stage valeva per uno. Dal momento che i dirigenti discografiche hanno sempre ragione, chiesero il terzo disco. Il risultato fu  Scary Monsters And Super Creeps, considerato (a ragione) come "l'ultimo grande album di David Bowie"


Marvin Gaye: Here, My Dear
Questo disco stranamente non fu  registrato per placare una casa discografica, ma piuttosto per accontentare la sua ex moglie, Anna Gordy, che lo aveva portato in tribunale. La sua abitudine alla cocaina  e lo stile di vita stravagante e irregolare, portò Marvin a non poter pagare l'assegno alimentare. Pertanto giunse ad un  accordo: la metà delle royalties del suo prossimo album  sarebbe andato ad Anna.
Come si può immaginare, Gaye non aveva voglia ne stimoli per produrre un altro capolavoro come What Goin 'On. Nonostante ciò, Here, My Dear è un ottimo album, tutto incentrato sul rapporto di coppia: "Perché devo pagare le spese legali / questo è uno scherzo / Ho bisogno di una sigaretta."..
Stranamente, alla sua uscita, l'album non fu accolto bene dalla critica e andò  abbastanza male, proprio come Gaye aveva inizialmente sperato. Oggi, è giustamente considerato come un capolavoro.


RemNew Adventures in Hi-Fi
Ai tempi in cui Q era una rivista che ancora valeva la pena  leggere, vi si potevano trovare ottime recensioni musicali. Due pagine furono dedicate a questo disco dei Rem, sottolineando che, magari tutti gli album pubblicati sotto obbligo contrattuale, fossero ottimi come New Adventures in Hi-Fi.  Nonostante fosse stato registrato in fretta per soddisfare i termini dell'accordo con la Warner Bros (appena prima i REM avevano firmato un nuovo contratto da 80 milioni di dollari, che era allora il più grande nella storia) si  rivelò una punta di diamante nel periodo più fecondo della carriera della band - la metà degli anni '90 - con una sequenza di album che comprendeva Automatic for the People, Monster e il molto sottovalutato Up.

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