Il Süddeutsche Zeitung tedesco e il Guardian britannico rivelano che se la Grecia dovesse piegarsi alle richieste delle istituzioni e accettare di implementare il pacchetto di «riforme» preteso dai creditori — un mix di aumenti delle tasse e drastici tagli alla spesa pubblica — il suo rapporto debito/Pil non si stabilizzerà, ma al contrario continuerà a mostrare evidenti caratteri di insostenibilità anche nel 2030. I due quotidiani sono venuti in possesso di una serie di documenti segreti redatti da Fmi, Bce e Commissione europea. Anche in base allo scenario più ottimistico — che prevede una crescita annua assolutamente improbabile del 4% per i prossimi cinque anni — il debito scenderà dal 175% di oggi al 124% solo nel 2022.
In altre parole, dai documenti emerge che la troika è perfettamente consapevole che la Grecia ha bisogno di una massiccia ristrutturazione del debito se vuole avere una qualche chance di risollevare la propria economia, come hanno ribadito di recente economisti di rilievo come Piketty, Krugman, Stiglitz, Kaldor e molti altri.
Nonostante questo, però, la proposta dei creditori non contiene alcuna misura concreta per garantire la solvibilità del debito greco (ad eccezione di un’«analisi della sostenibilità del debito» rinviata a data futura), mentre è stata rispedita al mittente, per l’ennesima volta, l’ultima contro-proposta greca, che prevedeva un accordo di due anni con il Mes (Meccanismo europeo di stabilità, il fondo salva-Stati impiegato per Cipro e per la ristrutturazione delle banche spagnole) per coprire le necessità finanziarie elleniche e ristrutturare il debito. I 35 miliardi di nuovi prestiti che Atene ha respinto "sdegnosamente", secondo i creditori europei, non sarebbero destinati ad un investimento ad hoc destinato alla Grecia, ma piuttosto una normale sovvenzione europea a cui hanno diritto tutti gli Stati membri. Insieme ad altri 15 miliardi di euro di prestito divisi in varie tranche, questi fondi alla fine sarebbero serviti unicamente a rimborsare i debiti in scadenza. L’ultima proposta della troika prevedeva, tra le altre cose, anche l’eliminazione della tassa sui ricchi proposta da Tsipras per redistribuire un po’ del peso dell’aggiustamento sulle classi più abbienti – giudicata «recessiva» dalla troika — ; un aumento generalizzato dell’Iva al 23%; il tetto dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2025 e non il 2037 come richiesto dalla Grecia, accompagnato da un’ulteriore riduzione del livello delle pensioni.
Una proposta giudicata inaccettabile dal governo greco, per il semplice fatto che avrebbe decretato la morte politica di Tsipras — probabilmente uno degli obiettivi dei creditori — nonché la continuazione dell’agonia economica e sociale in cui versa il paese. Per tutto questo questo, siamo solidali con la Grecia e convinti che non dovrebbero mollare: potrebbe partire proprio da Atene quel segnale di cambiamento che tutti ci attendiamo dai potenti d'Europa. Siamo inoltre lieti di inviare un messaggio, tradotto dall'immagine che postiamo quì sotto, alla cosidetta troika, e all'Fmi, alla Bce e alla Commissione europea..e alle loro menzogne.
In altre parole, dai documenti emerge che la troika è perfettamente consapevole che la Grecia ha bisogno di una massiccia ristrutturazione del debito se vuole avere una qualche chance di risollevare la propria economia, come hanno ribadito di recente economisti di rilievo come Piketty, Krugman, Stiglitz, Kaldor e molti altri.
Nonostante questo, però, la proposta dei creditori non contiene alcuna misura concreta per garantire la solvibilità del debito greco (ad eccezione di un’«analisi della sostenibilità del debito» rinviata a data futura), mentre è stata rispedita al mittente, per l’ennesima volta, l’ultima contro-proposta greca, che prevedeva un accordo di due anni con il Mes (Meccanismo europeo di stabilità, il fondo salva-Stati impiegato per Cipro e per la ristrutturazione delle banche spagnole) per coprire le necessità finanziarie elleniche e ristrutturare il debito. I 35 miliardi di nuovi prestiti che Atene ha respinto "sdegnosamente", secondo i creditori europei, non sarebbero destinati ad un investimento ad hoc destinato alla Grecia, ma piuttosto una normale sovvenzione europea a cui hanno diritto tutti gli Stati membri. Insieme ad altri 15 miliardi di euro di prestito divisi in varie tranche, questi fondi alla fine sarebbero serviti unicamente a rimborsare i debiti in scadenza. L’ultima proposta della troika prevedeva, tra le altre cose, anche l’eliminazione della tassa sui ricchi proposta da Tsipras per redistribuire un po’ del peso dell’aggiustamento sulle classi più abbienti – giudicata «recessiva» dalla troika — ; un aumento generalizzato dell’Iva al 23%; il tetto dell’età pensionabile a 67 anni entro il 2025 e non il 2037 come richiesto dalla Grecia, accompagnato da un’ulteriore riduzione del livello delle pensioni.
Una proposta giudicata inaccettabile dal governo greco, per il semplice fatto che avrebbe decretato la morte politica di Tsipras — probabilmente uno degli obiettivi dei creditori — nonché la continuazione dell’agonia economica e sociale in cui versa il paese. Per tutto questo questo, siamo solidali con la Grecia e convinti che non dovrebbero mollare: potrebbe partire proprio da Atene quel segnale di cambiamento che tutti ci attendiamo dai potenti d'Europa. Siamo inoltre lieti di inviare un messaggio, tradotto dall'immagine che postiamo quì sotto, alla cosidetta troika, e all'Fmi, alla Bce e alla Commissione europea..e alle loro menzogne.
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